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martedì 19 agosto 2014

La Antigua

Sabato siamo stati a La Antigua, per farla vedere ai bambini ed anche ad un'amica che prima lavorava dal mio commercialista e che ho fatto penare per anni dietro alle mie numerazioni di fatture sbagliate, poi ha tirato la spugna ed è venuta a fare volontariato in guatemala (il mondo è piccolo!). Devo averla proprio esaurita.
Comunque, siamo partiti stretti stretti nella nostra jeep, sommersi di sacchettini di caramelle e dolcetti appiccicosi che erano fermentati in macchina da qualche giorno (bottino di premi dati dalle maestre e pinata di compleanno...vi racconterò anche delle pinatas), in una giornata particolarmente calda e soleggiata. parecchi sbalzi dopo, siamo arrivati. siccome immancabilmente, appena si accenna ad arrivare e ci si mette a cercare parcheggio, scoppia la fame/la pipì/la sete, non ci siamo nemmeno fermato a la Antigua, e abbiamo proseguito verso una frazione chiamata San felipe, un po' meno turistica, per spendere meno. ero già pronta a scendere dalla macchina, al volo acchiappare i due nani e dirigermi verso il primo locale e senza salutare condurli al bagno evitando quindi un cambio di mutande in mezzo alla strada (e così presto...ancora tutta la giornata davanti e avremmo esaurito subito l'unico paio di ricambio!), ma sono stata colta in contropiede da un gruppetto di folcloristici omini e donnine che mi tiravano per la maglia dicendo "signoraaaaaa!oggi abbiamo ammazzato tre galline ne resta solo unaaaaa!" "signoraaaaa! noi oggi ne abbiamo messe in pentola venti ma erano troppo bhone ne restano dueee!" e via sciorinando tutto il menù a base di gallina. Invitante, soprattutto se hai scongiurato il pericolo di vomitare ogni curva e scossone della strada. Ci siamo lasciati trascinare dal più convincente, tanto fra loro i vari comedor non avevano molte differenze: appena ti siedi ti servono una tazza di brodo di gallina fumante, che tu lo voglia o no, poi vengono a prendere l'ordinazione, e allenati da anni di malintesi con gli avventori, ti porgono un pratico foglietto che sembra un test della patente a crocette: stufato di gallina? piccante? accompagnato da fagioli? accompagnato da tamales? e così via.
noi per stare leggeri abbiamo ordinato uno stufato (molto stufato, più o meno 8 ore di cottura) di pollo con una salsa a cui l'unica cosa che manca è il lucido da scarpe, per il resto c'è dentro cotto tutto lo scibile umano, e i bambini, che devono mangiare cose adatte a loro, salsicce piccanti fritte. Siccome come dicono qui, barriga llena corazon contento, cioè pancia piena cuore contento, consumato il nostro frugale pasto eravamo molto di buonumore, tanto da decidere di farci un giretto per san felipe. giusto per assistere ad una deliziosa coppietta che si sbaciucchiava in piazza circondata da una banda di 7 elementi che cantava la serenata. ma certo, come no, anche mio marito mi fa sempre delle dimostrazioni di affetto così.

risaliti in macchina, stavolta sì andiamo a La Antigua.






breve cenno storico: La Antigua era la capitale di tutto il centroamerica durante la colonizzazione spagnola, il centroamerica si chiamava Guatemala dal messico fino alla costa rica, era una metropoli, poi dopo vari terremoti e catastrofi varie è stata abbandonata ora è patrimonio dell'unesco e sede della bella vita di tutti gli hippies americani e spagnoli che fingono di venire a imparare lo spagnolo (ci sono scuole di lingua ogni tre passi) in realtà si dedicano a ben altre attività ludiche. Risulta quindi che la Antigua è abitata per metà da gringos e l'altra metà da indigeni kakchiquel che hanno imparato benissimo a sfruttare i gringos.
se provi a fare una foto ad un'indigena, così bella e caratteristica con tutti quei colori dei loro trajes e guipiles, non ti sorprendere se quella si mette in posa, poi ti si avvicina e pretende almeno 10 quetzales di diritti d'immagine. io queste foto ovviamente le ho fate a tradimento, o probabilmente se qualcuno dei soggetti se n'è accorto mi avrà tirato dietro il malocchio. ma tanto, tra le tante cose che mi capitano, non noterei la differenza!








oltre alle scuole di lingue, il commercio è un'attività molto florida a La Antigua: si vendono iguane finte, dolci per ammazzare anche i non diabetici dai nomi evocativi ("gambette di latte" "bottigliette di miele" "false uova"), polveri magiche per diventare un uomo che non deve chiedere mai, per avere soldi, per sedurre chiunque, statue e kit di devozione del santo più pio del mondo, "mashimon" o san simone, raffigurato con una sigaretta accesa e una bottiglia di liquore e che, chiamalo scemo, accetta come offerte votive solo sigari o bottiglie di alcolici, maschere spaventose, vestiti tipici per sentirsi indios (competi di sandali  cappello e machete), gioielli di giada, piante di orchidee appena sradicate nella foresta, da ripiantare in giardino (lo confesso, ne ho comprata una, l'ho messa all'ombra e la venero chiedendole di sopravvivere e fiorie, ma so che mi abbandonerà), giri a cavallo, cavalli, galline, braccialetti, reperti maya appena trafugati, flauti in legno.








A La Antigua oltre ad ammirare una vera città coloniale rimasta tale dal 1500 (con le comodissime strade di ciottoli) si possono ammirare le chiese e gli strafanti che contengono. non mi veniva un altro termine, ma praticamente degli immensi scenari di legno e metallo di tonnellate di peso con scene di vita dei santi o della via crucis che dei poveracci si portano in spalla durante la settimana santa, camminando su dei bellissimi tappeti di fiori ( e quelli ve li farò vedere appunto allora) che vengono barbaramente calpestati liberando un profumo fortissimo.
A la Antigua capita di finire in mezzo ad un matrimonio che doveva cominciare alle 3, gli invitati riempiono la chiesa dalle 4, e alle 5 nè lo sposo nè la sposa sono ancora arrivati.
A la Antigua capita di constatare che i ragazzi americani magari in patria rispettano il divieto di bere alcolici fino ai 21 anni e fingono anche di crederlo giusto, ma fuori dagli USA reggono l'alcool malissimo e stanno anche una giornata intera nei bar incoscienti, mentre gli indigeni che lavorano lì li guardano con un misto di pena e dubbio, sul perchè un ragazzetto biondo  viziato possa permettersi di buttare via in una sera quello che loro guadagnano in un mese.
A la antigua capita di trovarti dei concerti di marimba per strada, e che non ci sia nemmeno il cappello dove mettere le offerte.

Da la antigua organizzano dei tour sui vulcani con varie guide, che possono avere dai 5 ai 12 anni, e si caricano del tuo zaino e anche di te se non ce la fai a camminare, e ti fanno vedere dei panorami mozzafiato.
A la Antigua capita di accorgersi che alla fine tutto il mondo è paese, per sentirmi a casa mi manca solo qualcuno vestito da centurione che mi vende una statuetta del colosseo.

mercoledì 13 agosto 2014

Very important people

Nella scuola dei miei bambini esiste il carpool. Eccheccose? Direte voi! Me lo sono chiesta anche io, e nemmeno l'inglese mi poteva aiutare...perché secondo me questo termine se lo sono proprio inventato di sana pianta. In un paese dove sentirsi esclusivi e' molto importante, così come in Italia ci sono le salette vip per i tronisti e le sgallettate di "amici", qui ci sono i club esclusivi x massaie, dice neanche a dirlo, si fa la spesa! E io modestamente appartengo ad uno di questi, dove l'altro giorno con un leggero anticipo ho trovato un vasto assortimento di addobbi natalizi!


Ma torniamo al carpool. Qual'e' la più grande rottura quando portiamo i bambini a scuola? Non trovare parcheggio, da bravi italiani lasciare l'auto in doppia fila o in un angolo o sul marciapiede con le luci d'emergenza, sbarcare pargolo e cartella, correre verso il portone della scuola e abbandonarlo al bidello o a se stesso. Qui hanno eliminato completamente il problema: tu arrivi a scuola con un largo anticipo, ti ritrovi all'ingresso del campus della scuola, passi il tuo badge magnetico su un sensore, e ti incolonni in una fila di macchine, tutte ovviamente accese (ahhhhrghh mi viene un ictus solo a vederlo, il mio lato ecologista piange e manca poco che mi metta per protesta a tappar gli i tubi di scappamento a tutti con una pallina da tennis per fargli provare l'emozione dei gas inquinanti che immettono nell'ambiente) e aspetti. Aspetti di arrivare proprio davanti alla loading/unloading zone, dove ci sono una decina di persone in riga che ti aprono la portiera dell'auto e velocemente tirano giù tuo figlio, di caricano dello zaino e portano entrambi all'ingresso, dove qualcun altro li accompagna in classe. Voi immaginatevi questa cosa per 300 alunni e capirete che la mattina bisogna svegliarsi presto, moooolto presto. Al ritorno anche peggio. All'ingresso del campus, dove c'è il sensore x il badge, c'è un simpatico ometto che vi vede, sbircia il vostro badge e come un agente segreto lo sussurra a qualcuno nel suo walkie talkie e come per magia, quando vi avvicinate alla loading zone, vi trovate il pargolo pronto. Ve lo infilano in macchina, lo assicurano in le cinture, e lo sbaciucchiano per salutarlo. Queste cose ti fanno veramente sentire un vip, anche se lo fanno quasi tutte le scuole. Però il vantaggio c'è: se piove, non serve l'ombrellone, e siccome la cosa di auto diventa interminabile, avete un sacco di tempo libero a disposizione per giocare a candy crush o whatsappare tutti i contatti della rubrica. Io ieri ho persino letto tutta la repubblica, magari domani comincio guerra e pace


domenica 10 agosto 2014

E' arrivato un bastimento carico di...





Ieri mattina alle 8 e' arrivato davanti a casa nostra il nostro container, partito dall'Italia il 24 giugno, giunto al porto di santo tomas de castilla il 26 di luglio.. Praticamente è stato bloccato in dogana per più di 10 giorni, perché ai doganieri sarà sembrato che una famiglia che emigra dall'altra parte del mondo si porti dietro tutta la casa sia molto ma molto sospetto. Probabilmente pensavano che minimo stessimo trafugando una collezione di quadri di Botticelli, e trovandosi davanti agli scaffali ikea e a 25 scatoloni di giochi saranno rimasti così delusi da dovercela far pagare. Infatti a parte la revisione normale abbiamo subito anche il controllo con i cani antidroga (altri due giorni persi), il controllo con lo scanner x esplosivi (ahhhh , meno male che non hanno trovato la mia riserva di molotov), il controllo per vegetali e piante (beh non sono mica scema, i semi di contrabbando di basilico e salvia li avevo nascosti nella valigia e nelle tasche di javi).
Ma torniamo all'arrivo del container: di seguito lo svolgimento dettagliato delle operazioni.
-ore 7.40: ci era stato detto che il container sarebbe arrivato alle 7, quindi Dany chiama la ditta di trasporti che casca dalle nuvole. "Che strano non sia arrivato!! Avevano l'indirizzo sulla fattura!" "Si ma avevamo più volte scritto e ripetuto che l'indirizzo sulla fattura e' quello fiscale che non corrisponde a quello dell'abitazione (merita che vi dica il perche: per dichiarare una residenza bisogna dimostrare di governo almeno da tre mesi, quindi portare in comune almeno tre bollette della luce. Ovviamente alla ditta fornitrice di luce devi dare un documento che dimostri la residenza. Prima o poi, vi assicuro, si esce dal tunnel, ma è complicato)" "ah e' vero vedo qui davanti anche un post it che me lo ricorda, però mi scusi ma non mi sono ricordato di dirlo al camionista". Fine della telefonata.
-ore 7.43: scopriamo che il camionista sta facendo le parole crociate di fronte al cancello di un altro condominio, 9 km più in giù di noi, da circa 40 minuti, e si domanda perché i poliziotti del condominio non l'abbiamo fatto entrare. Ma siccome qui nessuno e' abituato a polemizzare, sta li e aspetta la provvidenza divina.
-ore 8.00 il camionista dopo la telefonata di Dany parte a razzo e arriva da noi, perché in fondo e'sabato e ha fretta di finire di lavorare x andare a far festa con la famiglia
-ore 8.30 io, Dany,il camionista e i bambini ci guardiamo in faccia senza sapere bene cosa dirci, perché dopo aver parlato del tempo, del governo ladro e della ricetta del tiramisu abbiamo esaurito gli argomenti, e i ragazzi che abbiamo assunto x scaricare mobili e scatoloni non arrivano ( appuntamento alle 7.30)
-ore 8.45 : arrivano i ragazzi
-ore 8.50-9.30 si discute su come aprire il lucchetto di plastica del container. Chi prova a martellarlo, chi lo morde con i denti, chi lo cerca di forzare a mano. Sono tutti d'accordo che con un seghetto sarebbe più facile. Alla fine si presenta un con una specie di righello e lo consuma (secondo me x sfinimento)  dopo essersi anche surriscaldato la mano per l'attrito.
--ore 9.30: cominciamo le operazioni di scarico: nel frattempo le mosche di tutto il condominio, felici, colonizzano casa nostra approfittando delle porrte spalancate. Io sono incaricata di dirigere le operazioni dicendo ad ognuno dei ragazzi dove va quello che portano (sala, camere,etc), Dany e' incaricato di ripeter glielo quando sono arrivato dentro casa, perché in genere l'hanno già scordato e lo stanno depositando nel garage.
-ore 11.00 i ragazzi hanno finito di scaricare, ci resta solo da riordinare.
-ore11.10 ci rendiamo conto che nessuna scatola e' dove dovrebbe essere, sono precluse le vie di uscita e accesso anche al bagno, in casa non si cammina. I bambini sono da qualche parte tra gli scatoloni, ma non è' ben chiaro dove
-ore 12.30: rimossa qualche scatola e ritrovati i bimbi, si decide di ordinare la pizza
-ore 13.30: concluso il pranzo, decidiamo che è' il momento di affrontare la realtà e cominciamo a spostare tutto per avere almeno le scatole posizionate  nella stanza giusta, ma è solo dopo due ore che apriamo la prima x scoprire che ci sono parecchie cose rotte
- ore 21.00 conclusione delle operazioni: dopo una frugale cena finalmente sul nostro tavolo di casa, andiamo a nanna affranti x la quantità di mobili rovinati e bicchieri rotti, ma sentendoci un po' di più a casa.

giovedì 7 agosto 2014

uno per tutti, tutti per uno

In guatemala la disoccupazione non è un problema. Ma dall'alto della mia esperienza come analista economica, ho una teoria per spiegare il perchè.
Praticamente se devono assumere una persona per realizzare un determinato lavoro, ne assumono 4 invece di una. Così si assicurano che il lavoro venga svolto, tenendo conto delle pause pranzo, delle soste merenda, dei break per la pipì, del minutino d'aria ( e per fortuna qui quasi nessuno fuma, sennò ci sarebbero anche le pause per la cicca). E nessuno si stressa, perchè mentre uno lavora e fatica, gli altri tre lo guardano e chiacchierano. Ed ecco spiegato anche perchè qui sono tutti così di buon umore.
E non solo...questo fa sì anche che si possa pretendere che uno lavori ad orari assurdi e di domenica.
Vi faccio degli esempi: qui vicino è tutto un fiorire di centri commerciali, chiese/stadio evangeliche (di cui vi parlerò in un altro post, perchè davvero meritano una menzione speciale), condomini. Per il momento nella carretera (cioè strada statale, più o meno) dove vivo, che è l'unica via che conduce alla frontiera con el salvador, sono arrivati a costruire fino al km 31 ( e manco a farlo apposta, noi stiamo nel 29,5, praticamente vicino alla fine della civilizzazione). Al km 22 stanno costruendo l'ennesimo mc donalds. Sono passata lì davanti almeno 4 volte al giorno nelle ultime due settimane. c'erano sempre almeno 4 persone dentro a lavorare, anche alle 10 di sera del venerdì. eppure non è ancora finito. quindi o stanno realizzando dentro degli affreschi degni di Mantegna, ma trattandosi di Hamburger e patatine fritte li vedo un po' fuori luogo, oppure è perchè in 4 lavorano alla velocità comparabile (forse) con una sola persona.
Abbiamo comprato un frigo molto figo. ha una levetta per far uscire acqua alla temperatura che vuoi oppure ghiaccio della forma che vuoi, mezzaluna o cubetti. Un'americanata pazzesca, insomma, di cui si può fare benissimo a meno. E infatti ne abbiamo fatto a meno per una settimana. Perchè il frigo funzionava, ma giustamente l'emissione di acqua e ghiaccio no. Sono venuti a installarlo in tre, e lo hanno fatto evidentemente male. li abbiamo richiamati e ci hanno detto che ci sarebbe stato bisogno di collegare un tubicino al filtro per l'acqua. Ok, nessuno problema, che venga un tecnico e lo faccia. Sono venuti in due. siccome non ho proprio un bel niente da fare, a parte la mamma a tempo pieno e la casalinga nevrotica (perchè non sono nemmeno arrivati i nostri mobili, quindi giro come una scema con la  pezzolina per la polvere, preparo maniacalmente lo zainetto per la merenda a scuola dei bimbi, sposto i due divani e quattro sedie che ci sono per il momento), sono stata lì e li ho osservati. Uno stava steso sul pavimento, come i meccanici che si stendono sotto le auto. Peccato che il frigo non gli permettesse di starci sotto, quindi presumo stesse solo cercando un posticino dove riposare. l'altro stava accovacciato dietro il frigo con degli attrezzi in mano. dopo mezz'ora il tubicino di 30 cm di lunghezza e 5 mm di diametro era installato e loro si stavano preparando ad andarsene. prima che lo facessero li ho braccati e ho detto "ah! volete che vi offra il primo bicchiere di acqua ghiacciata del frigo?" "beh, se insiste signora, grazie, il lavoro stanca!" premo la leva tutta soddisfatta, e nada de nada. nemmeno una goccia. "eh ma signora ci vogliono almeno due ore per fare il ghiaccio" "si vabbè lo immagino maalmeno l'acqua non dovrebbe uscire, l'avete provato?" "uhhhhh davvero non funziona? peccato! forse bisogna installare in maniera diversa il tubo" "ok, fatelo subito!" "mmmm, meglio domani" "....maccheccazz??!!" e se ne sono andati. Il giorno dopo sono tornati, due diversi, penso abbiano girato il tubo dall'altra parte ma non ci giurerei: io li fissavo, intensamente, ma loro facevano tutte delle cose con gli attrezzi secodno me per confondermi o ipnotizzarmi e quindi non ho ben capito. e stavolta gli ho detto "oggi però non andate via se non esce l'acqua" "si, ma si figuri signora, ovvio". e acqua fu.

In Guatemala non ci sono i bidet, di norma. Ma per me sono quelle cose irrinunciabili come la nutella a qualsiasi ora o il caffè appena sveglia. Perciò come regalo di annversario ho chiesto a Dany che me ne regalasse uno. Giuro, come regalo, perchè costa come un gioiello ed è stato difficilissimo trovarne uno. sorvolo sul fatto che quello che abbiamo trovato ha il getto d'acqua che parte dal basso verso l'alto, quindi come immaginerete ogni volta ti fai un'idrocolon ma almeno è un bidet. e poi dicono che è purificante, l'idrocolon. beh per installare il famoso e prezioso bidet sono venuti in tre qualificatisi come "idraulici". forse hanno studiato con il cepu locale, per corrispondenza, visti i risultati ma tanto sta che erano gli unici che abbiamo trovato che sapessero qualcosa di bidet a parte la pronuncia. Ci hanno messo tutto  il sabato. un po' si guardavano fra di loro, un po' provavano i vari pezzi come stavano l'uno con l'altro, poi hanno fatto due merendine a base di tortilla carne e guacamole (alle 9 e verso le 11) poi alle 13 sono andati a comprare il pranzo non so dove, poi sono tornati e abbiamo avuto il bidet. Sono felice e realizzata.

Spero che il principio"tutti per uno e uno per tutti" non si applichi anche ai maestri dei miei figli. alla riunione ci hanno presentato più di una ventina di insegnanti. vi farò sapere...

martedì 5 agosto 2014

hakuna matata

io non so se mi devo preoccupare, però:
-stamattina è stata la seconda volta in tre giorni che ho dovuto chiamare il carro attrezzi e non per la stessa macchina, perchè perseverare è diabolico, ma per due macchine diverse. domenica la mia macchina ci ha lasciato proprio davanti al portone del luogo di destinazione. Si è bloccata la leva del cambio anche se la macchina è automatica, si è bloccata in P cioè parking. è come avere due freni a mano tirati quindi non si può nemmeno spingere l'auto. Dovete sapere che qui ma anche negli states e qui li copiano, che le auto meccaniche sono considerate una chicca per chi ha voglia di perdere tempo e soldi (costano di più!), le auto automatiche sono più pratiche, più facili da guidare, più comode. Io invece penso che siano state inventate da vecchine over 80. se vuoi accelerare, devi aspettare che il motore decida che è ora di cambiare marcia, quindi hai lo scatto di un bradipo se devi superare. e poi devi imparare a memoria che cosa vuol dire D, P, N, L, H. ma andate a farvi benedire!
la seconda auto che si è bloccata stamattina è stata invece quella di Dany, che ha un sofisticatissimo sistema di allarme per cui se entro 20 secondi dall'accensione non premi un bottoncino segreto (ma così segreto che è sotto il volante e ben visibile sennò in 20 secondi non lo troveresti)scoppia il terzo conflitto mondiale: suona, lampeggia e vibra e ti senti giusto un tantino al centro dell'attenzione. oggi Dany si è un po' confuso, invece di premere il bottoncino delicatamente lo ha rimosso, i due cavetti hanno fatto contatto e siamo diventati prima più festosi i un albero di natale, poi l'auto si è spenta senza rimedio. L'ottimo servizio dell'assicurazione (da notare che qui non è obbligatoria, quindi è un vero colpo di fortuna se ce l'abbiamo)ci ha mandato carro attrezzi e taxi sia domenica che oggi, e il tassista era lo stesso. non vi dico che sghignazzata si è fatto quando ci ha visto...
- a scuola di Javi, alla riunione, una cosa che continuavano a ripetere è "e vi facciamo i complimeti perchè ci sembrate dei genitori rilassati" "l'importante è che siate rilassati durante tutto l'anno". io lì per lì ho pensato che forse dovevano aver avuto a che fare con dei genitori talmente iperprotettivi da dare crisi asfittiche. ma poi quando oggi alla riunione della scuola materna di Blanca ho sentito più volte la stessa solfa mi è cominciato a nascere un barlume di sindrome della mamma chioccia...ma se mi dicono di non preoccuparmi e lasciar fare, non è che devo proprio allarmarmi??vabbè avrò modo di monitorare ogni secondo dei miei figli a scuola, perchè qui è previsto che uno possa guardare al computer le riprese del circuito chiuso della scuola avendo un account sul sito della scuola. Un grande fratello, praticamente. Morbosetto, ma forse utile a calmare i genitori...

quindi adesso vado a dormire, con il mantra di hakuna matata da ripetere, così come facevamo in africa quando si bucava la ruota, rimanevi senz'acqua da bere, il cibo si riempiva di mosche, non c'era un bano e l'unico disponibile si era tappato giorni fa, insomma inezie, per cui non vale la pena farsi venire le rughe dell'espressione...

lunedì 4 agosto 2014

cose dell'altro mondo!

anche se ho già vissuto qui 9 anni fa, ci sono cose che non smettono mai di sorprendermi, e altre che ho scoperto solo adesso, e che se da un lato mi fanno sentire come si dovevano sentire i primi italiani a emigrare con la valigia di cartone vedendo la statuta della libertà, dall'altra mi domando dove sono capitata, perchè qualche rotella fuori posto ce la devono avere...



- la copia della tour eiffel, uguale uguale, credono i guatemaltechi. comunque l'ha fatta sempre l'ingegner Eiffel, non so esattamente quando, ma ho una teoria:

secondo me ha pensato "vabbè, facciamoci una statua a questi qui tanto sono un po' beoti, non conoscevano nemmeno il cavallo, non hanno visto niente di simile. se sto

ammasso di ferro sta in piedi, ci provo a farne una ancora più alta a Parigi!" Questa a città del Guatemala si chiama "torre del riformatore" perchè è vicino alla statua del riformatore Miguel Garcia Granados, ci si passa sotto in macchina (huuuu quanta praticità!!che visione lungimirante dell'urbanizzazione!!), di notte è illuminata da tante lucine come al luna park

- il distributore di formaggio simil parmigiano su ogni tavola come quello del sale però in versione gigante. che se almeno lo usassero per la pasta, sarebbe una bella idea da portare in patria. peccato che lo usino sulla pizza. una ciofeca. e poi chissà quanto tempo ci passa, dentro quel contenitore...

- le autofarmacie: cioè se tu di colpo, che so alle 3 del mattino, rimani senza tachipirina (ecco, a me capita di rimanere senza tachipirina perchè ho bimbi, magari qualcuno di voi ha una vita sociale leggermente più movimentata della mia e potrebbe aver bisogno a quell'ora, di preservativi), invece di andare nel panico (vabbè,nel panico per la tachipirina sì, ma in italia per i preservativi c'erano anche i distributori, mi ricordo! non che ne abbia mai usufruito, siamo chiari!!capito mamma??)

ci si può recare agevolemte alle autofarmacie, aperte 24 ore su 24. lì, visto che alle 3 del mattino non è proprio il massimo girare per la città, puoi restare comodamente dentro la tua macchina, avvicinarti ad uno dei 5 o più sportelli, abbassare il finestrino e chiedere e ricevere la medicina dà lì.


 esistono anche le autogelaterie, vabbè l'autoservizio di quasiasi  ristorante o fast food ( eh ma quello anche a Schiooooo), ma la morte sua sono le autobanche!!! se devi depositare dei soldi, o cambiare un assegno, altro che bancomat. ti metti allo sportello (ma in questo caso non c'è nessuno, solo un tubo. dico davvero, un tubo!), prendi una specie

di capsula simil supposta di plastica per giganti, la sviti, vi infili i soldi o l'assegno o il bollettino da pagare, la riavviti, la infili nel tubo e una specie di aspirapolvere la risucchia su e la porta fino in banca (qualche metro più in là), dove l'impiegato fa quello che deve fare e ti rispedisce la supposta. uno spasso. più errori fai, più vedi andare su e giù la supposta, è catartico.

-i colori. ve l'ho già detto, qua amano troppo i colori. anche a scuola, bisogna foderare i libri e i quaderni dei colori della materia, l'orario scolastico l'hanno

fatto colorare ai bimbi con un colore diverso ogni materia, i prof si turnano durante la settimana a vestirsi tutti dello stesso colore (ma sempre i colori delle materie), insomma delle evoluzioni mentali che non finiscono più. se poi contate che non ci sono solo i colori classici come rosso, blu giallo, ma anche "celeste pallido", "turchese", "marroncino dorato"(ehhhh? ma intendete giallo oro o cosa?) "marrone caffè" "verde limone"(eh si perchè qua i limoni sono verdi, non gialli), capite il mio sconforto quando oggi ho trovato una nota sul diario di mio figlio..."cari signori guzman, oggi carlo javier aveva il quaderno di language foderato della sfumatura di rosso sbagliata, perchè lenguaje (che sarebbe spagnolo) è rosso fragola, language(inglese) è rosso corallo. vi preghiamo di controllare sul file "come si foderano libri e quaderni" sul sito della scuola. grazie, che Dio vi benedica"

- e qui veniamo al discorso religioso, Dio è onnipresente e siete proprio dei maleducati se non augurate a chiunque, anche alla cassiera del supermercato, che Dio la benedica e la protegga sempre. sul retro degli autobus (che ahnno il wi-fi gratis!! alla faccia del terzo mondo!!)c'è scritto "Si hoy no vuelvo a casa, es porque estoy con Dios" , cioè se oggi non torno a casa, è perchè sono con Dio. che bella filosofia. un po' lapalissiana.

- le schifezze più immonde che vi possono venire in mente. ma si, sparatela!! le orecchie e la pelle di maiale fritti dentro al panino? ce l'hanno!! la sacher con i pezzi di cioccolato, ripiena di caramello e con una colata solida di cioccolato? yesss!! la più speciale l'ho vista domenica: pizza con la crosta ripiena di formaggio e pezzettini di patatine fritte come "impanatura". proprio le patatine in sacchetto. già, le considerano un alimento. a gordon ramsay verrebbero ictus multipli.

- le pasticcerie per cani. non dico nulla. anzi no, una cosa la dico. ma in un paese dove veramente c'è gente che muore di fame, non vi veniva niente di meglio in mente?
robe dell'altro mondo!!

sabato 2 agosto 2014

relax..take it easy..

in questi giorni ma anche prima della partenza non posso dire che il mio sistema nervoso non sia stato messo a dura prova.

i preparativi per la partenza, il trasloco (svuotare casa, riempire un box. svuotare il box e riempire un container) poi il viaggio che non è stata proprio una passeggiata, il suddetto container che è bloccato da una settimana alla dogana del porto di santo tomàs (e dopo aver già pagato le tasse sulla NOSTRA roba attendiamo che ci chiami una guardia doganale per chiederci una mazzetta!), l'arrivo in una casa vuota e starci accampati senza mobili, il jet lag...ma la cosa che più mi ha rischiato di trasformare in una pazza furiosa sono stati gli uffici pubblici. le code e le pratiche da svolgere negli uffici. In Italia o Guatemala che fossero, appena messo piede dentro un ufficio pubblico sentivo già la palpebra dell'occhio sinistro tremare, la vena sulla tempia gonfiarsi, e in capo a pochi minuti o arrivava il mio turno o rischiavo di compromettere seriamente la mia salute fisica. Minimo ti piglia un ictus, mi dice dany ridacchiando. è più forte di me.

so che è necessario avere pazienza, so che certamente altra gente aspetta come me, so che probabilmente il funzionario pubblico che è lì è da 6 mesi che fa il conto alla rovescia per le ferie e che quello è un ripiego perchè lui sognava di fare il tronista o il ricercatore universitario, so che nel suo tempo libero sbatte la testa ripetutamente contro il muro perchè avere a che fare con la burocrazia ogni santo giorno e da dentro deve essere peggio che averci a che fare occasionalmente e da fuori, ma io non ce la faccio. vorrei efficenza, rapidità, essenzialità. e invece questi termini con la pubblica amministrazione (in Guatemala o in italia eh, secondo me andare dall'italia a un Paese Latino è come lanciarsi dalla padella alle braci ardenti)hanno a che vedere come i carciofini con la crema pasticcera.
la vera differenza è la reazione della gente a questa evitabilissima forma di perdere tempo vitale e soldi. In italia, sono sempre stata abituata a fare la fila e intanto lamentarmi con chiunque fosse in fila con me, come una vecchia pettegola "eh ma guarda quell'impiegato visto che c'è adesso si piglia pure il caffè con la brioche" "eh signora certo che si stava meglio quando si stava peggio, non c'erano tanti documenti da fare...". Al mio turno, ero in grado di utilizzare un sarcasmo spietato nelle risposte al malcapitato funzionario e ogni tanto di alzare anche la voce e gesticolare, o se necessario versare qualche lacrimuccia per commuovere "c'ho famiglia che mi aspetta!!!". tutto normale, ho visto anche di
peggio.

Mi sono invece resa conto che al di fuori dell'italia tutto ciò è molto, ma molto sconveniente. La prima volta me ne sono resa conto a Miami. avevano sbagliato a stamparmi la carta d'imbarco per l'ultimo volo che dovevo prendere per andare in Guatemala. mi hanno obbligato a uscire dalla zona partenze, sono dovuta tornare al check in e mi hanno fatto pagare 100 dollari per ristamparmela. io sono scoppiata a piangere in singhiozzi, vuoi per la stanchezza, vuoi perchè mi sentivo sola
e sperduta, vuoi perchè non capivo bene come parlava l'inglese lo steward brasiliano. sembrava stessi per far esplodere una bomba: invece di abbracciarmi e darmi delle pacche sulla spalla per calmarmi o compatirmi, si sono bloccati tutti (anche le hostess degli altri desk, lo giuro!) e mi guardavano con gli occhi fuori dalle orbite quando lo steward ha cominciato a urlarmi "step back! step back!" e mi sono dovuta allontanare per ricompormi, altrimenti chiamava la sicurezza, e non mi ha lasciato avvicinare finchè non mi ero asciugata ben benino il moccolo ed erano asciutte anche le guance.
l'altro ieri però, ho rischiato l'espulsione! sono stata all'ufficio migrazione per sollecitare il mio permesso di residenza permanente per figlio guatemalteco ed ero tutta tronfia con la mia cartellina gialla piena di documenti.

premetto tre cose:
- per sapere quali documenti bisogna presentare, era troppo semplice mettere un file pdf con la lista e il modulo da compilare sul sito del ministero degli esteri e sicuramente avrebbe reso questa caccia al tesoro meno entusiasmante, perciò si è costretti a fare la fila solo per avere una fotocopia della lista e il modulo.
- in Guatemala amano i colori alla follia oppure il funzionario che ha deciso questa cosa era sotto l'effetto di acidi pesanti. bisogna presentare i documenti in una cartellina di un colore diverso a seconda del motivo per cui si chiede il permesso di soggiorno. azzurro per matrimonio con un guatemalteco, rosso per motivi religiosi (molto di moda, come motivo, era pieno di missionari nell'ufficio), verde per studio, marroncino per motivi politici, giallo per figlio. E, badate bene, non bisogna solo comprare una cartellina, ma anche un bel gancetto dello stesso colore con cui fissare i documenti all'interno. c'è bisogno di specificare che ci sono cartolerie come funghi intorno all'ufficio migrazione??
- In guatemala sostengono l'estro interpretativo delle persone, il mondo è bello perchè è vario. se ti dicono "fotocopia" potrebbe voler dire che devi tu portare la fotocopia, oppure che devi portare l'originale perchè loro lo vogliono guardare e poi loro se lo fotocopiano. se ti dicono "legalizzata" tu pensi che devi andare all'ambasciata a far asseverare da loro che sono dello stato che ha emesso il tuo passaporto che effettivamente la fotocopia è uguale all'originale, e pure loro lo pensano, infatti ti fanno pagare una bella marca da bollo italiana (pure quaaa!! le odiooo!) da 16 euro e timbrano.

Invece, purtroppo, "legalizzata" significava che dovevi andare dal notaio che ha l'ufficio di fianco a quello di migrazione e dovevi farti fare dalla sua segretaria le fotocopie di tutte e 32 le pagine del passaporto e fartele timbrare tutte. se ti dicono "recente", tu pensi che per un certificato di nascita (visto che non può essere aggiornato, no?) 6 mesi siano un tempo accettabile, invece no, il mio funzionario pubblico preferito voleva che fosse stato emesso al massimo la settimana prima. Al funzionario non è piaciuta nessuna delle mie interpretazioni.

dicevo che mi dirigevo tronfia con la mia catellina, strizzando l'occhiolino alle suore di madre teresa di calcutta che avevano il numeretto dopo il mio, quando mi sono vista passare davanti un ometto con un gilet che diceva "Domino's pizza" e con in mano una scatola 50x50 fumante di, manco a dirlo, pizza. il mio funzionario preferito e le funzionarie ai lati come i cani davanti alla campana di Pavlov hanno cominciato a sbavare e si sono diretti sul retro dell'ufficio a mangiare.

senza dire che so "scusate, permettete un attimo?moriamo di fame, un calo di zuccheri, dopo la pausa svolegremo meglio il nostro lavoro" niente!!!spariti!!
la signora vicino a me mi dice di sedermi che non è il mio turno e io ancora-ancora mi sono comportata con ritegno e mi sono seduta, anche se compiendo una serie di smorfie alla jim carrey. poi javi e blanca hanno perso la pazienza. non bastavano più i telefoni in mano con i videogames, in quel preciso istante (il richiamo dela pizza?) gli è scoppiata la sindrome di fame-sete-pipì-fuoridaqui. e non c'è stato nulla da fare. e da lì come nella teoria della farfalla che sbatte le ali nella foresta e a new york scoppia il temporale, tra la loro sindrome e la mia follia è stato un attimo.
palpebra che trema, vena che si gonfia, mani che si agitano in aria...ero fuori di me! ho spedito in un angolo i bambini in castigo fregandomene dei pianti "muoio di faaaaame, te lo giuro mammaaaaa, sei cattiva mi fai morireeeee" "pipììììììì adesso mi butto per terraaaa" e mi sono piantata vicino allo sportello dove prima c'era il mio amico funzionario e ora c'era solo il vuoto e ho cominciato a fare lo yodel "ehiii c'è qualcuno? mi scuuusi!!" l'omino è ricomparso con un grande punto interrogativo sulla fronte, perchè dove si è mai visto che una mi interrompe mentre mangio la pizza, ma ugualmente mi ha gentilmente spiegato che sarebbe ritornato a breve. effettivamente è tornato dopo 10 minuti, ma ormai dopo la fila di un'ora e mezza e gli ultimi dieci minuti di pianti strazianti dei miei figli ero già verde e con le vesti strappate, ero già più Hulk che umana, e non credo avrei potuto più recuperare la calma. appena ha aperto la cartellina gialla con il gancio giallo e non ha detto "oh ma che brava! tutti i documenti in ordine come li volevo io!" io ero pronta a sbranarlo.

come si è permesso di contestare la mia interpretazione della lista? ho agitato le mani come un elicottero (il tipico stereotipo italiano) e ho smesso di parlare in una lingua comprensibile, mi immagino. tra le cose che ho urlato ricordo "machissenefrega del permesso di residenza del Guatemala!! Eh mica siete gli stati uniti! uno qui viene a farvi un favore!sa che cosa faccio? ogni tre mesi vado a fare una vacanza nel salvador così posso rientrare!tiè". lui non ha fatto una piega. Intanto camminavo via, con Blanca e Javi aggrappati alle mie vesti senza più fare capricci (eh beh, ubi maior minor cessat!), i documenti che fuoriuscivano dalla cartellina e volavano in aria, la gente che me li raccoglieva e mi rincorreva, La polizia dell'entrata scattata in piedi pronta ad intervenire, dany che sorrideva a tutti e stringeva la mano a tutti "mucho gusto, daniel guzman, mia moglie è italiana", questo teatrino fino al parcheggio, dove ho preso aria e ho detto a Dany "ok, oggi pomeriggio sistemiamo i documenti e domani torniamo". Sono passati due giorni, ho sistemato i documenti, ma non ho il coraggio di andare. penso che dovrò attendere che il mio funzionario preferito vada in pensione, prima di rimettere piede lì. e intanto dovrò al più presto trovare un insegnante privato di yoga. perchè ne ho ancora tanti, di uffici da visitare...

venerdì 1 agosto 2014

l'arca di Noè

mi è proprio venuta in mente questa canzone di sergio endrigo, che canticchiavo al mare navigando sul mio materassino. "partirà, la nave partirà, dove arriverà, questo non si sa...sarà come l'arca di noè, il cane il gatto io e te"
 A parte il fatto che abbiamo viaggiato in aereo, c'erano due cani, la gatta, dany ed io,i due nanerottoli di 6 e tre anni, 12 valigie e 4 bagagli a mano. se qualcuno di voi ha figli o animali, penso si sia fatto immediatamente un'idea di quanto rilassante possano essere state le 13 ore e mezza di volo.
Non è stata una partenza scontata: la prima sorpresa l'abbiamo avuta all'aeroporto di venezia dove una cordialissima hostess chediol'abbiaingloriasempre ci ha comunicato di aver già imbarcato un altro animale prima dei nostri e che il limite massimo di animali per volo è di 3. quindi che a caso, avremmo dovuto lasciare giù uno dei nostri. dopo numerose suppliche e piagnistei (no, non erano i bambini a piagnucolare) l'hostess ha avuto un'altra illuminazione "sapete una cosa? io qui vedo che avete un sacco di esotici timbri e vaccinazioni, ma secondo me in guatemala serve anche quella contro parvovirus, quindi vi tocca partire senza animali! anzi, forse il gatto lo potete portare!" a questo punto le suppliche erano diventate proteste (e da mio padre che ci aveva accompagnato, proprio insulti. non tanto perchè ci stava creando dei problemi, ma preoccupato dal fatto di dover tenere lui i nostri animali se non partivano con noi!!)e io, che sono un pozzo di idee quando sono sotto stress, ho pensato bene di tirare giù dal letto alle 5,30 del mattino il console del Guatemala (che incautamente ci aveva lasciato il suo numero di cellulare) per fargli giurare e spergiurare al telefono all'hostess che le leggi del guatemala non prevedevano questa vaccinazione (cosa vera, visto che avevamo consultato ambasciata, ULSS, veterinari privati e chi ne ha più ne metta per fare i documenti necessari all'espatrio degli animali). ovviamente all'hostess questo è valso quanto giurare di scatenare il pianto irrefrenabile dei bambini che si vedevano togliere i loro migliori amici pelosi, cioè un bel niente. ci ha semplicemente tenuto lì, al check in, fino a quando hanno cominciato a dire all'altoparlante "volo iberia per madrid, last call" e a quel punto io proprio ho perso la pazienza ( e non è stato un bello spettacolo), dany le ha detto che piuttosto di non farci perdere il volo le avremmo lasciato lì gli animali, qualcosa nel suo cuoricino o nella sua testolina (o forse avrà temuto che mio padre, assieme ai due cani e alla gatta, l'avrebbe aspettata fuori alla fine dell'orario di lavoro e le avrebbe lanciato contro gli animali) dev'essere scattato, e ci ha intimato di sbrigarci, lasciare i due cani al servizio bagagli ingombranti e portare in cabina con noi la gatta. ci siamo lanciati come dei pazzi al gate e ovviamente siamo stati gli ultimi ad imbarcare, per un pelo. abbiamo tirato un sospiro di sollievo, anche se la seguente preoccupazione è stata per i due cani: il piccolo Fiocco avremmo dovuto ritirarlo a Madrid, fargli nuovamente il biglietto e portarlo in cabina con noi. La povera Dharma, la dalmata, avremmo invece dovuto lasciarla in stiva e l'idea era quella di darle uno psicofarmaco per farla dormire il più possibile, ma visto come si era svolto l'imbarco, non c'era stato il tempo di farlo.
sorvolo su come sia stato il viaggio in sè, speravo di dormire invece l'unica cosa che ho potuto fare è stato limitare i salti di Blanca proprio mentre servivano il pranzo, vedere 3 volte ininterrottamente RIO2, giocare a tris perdendo apposta sempre, giocare all'estetista oppure all'esperimento di laboratorio lasciandomi spalmare tutti i prodotti contenuti nel beaty case cortesia di iberia (compreso il dentifricio ed il sapone per le mani), pregare che la scritta "mancano 6 ore all'arrivo" che compariva sullo schermo magicamente sparisse. e comunque siamo arrivati, e questo era l'importante.
all'arrivo si sono ripresentate altre preoccupazioni, del tipo "dici che apriranno tutte e 12 le valigie per controllarle?" "dici che mi faranno problemi se ho nascosto tra i calzini semi di specie non presenti in questo Paese, bottiglie di olio extravergine, il mio Laser per odontoiatria?" "dici che c credono se dico che è una macchinetta a luce pulsata per la depilazione definitiva perchè soffro di irsutismo?"
e passi che nè io nè dany sapevamo come dire "irsutismo" in spagnolo, passi che i semi erano chiusi in simpatiche bustine a cui avevo tolto l'involucro così potevano benissimo essere bustine con semi meno innocui di basilico, menta, rosmarino, salvia, valeriana, pomodori san marzano, passi che dany sul passaporto aveva ben 4 timbri di ingressi in Colombia per motivi di lavoro ( e pensare male è fin troppo facile). Per fortuna Dany in questi casi ha sempre un'arma segreta, infallibile. In italia non ha mai funzionato, anzi, rendeva le cose più difficili, ma in questi Paesi dove le maniere sono tutto, è una bomba! Prima ancora che il poliziotto/ufficiale/impiegato/burocrata apra la bocca, lui si lancia con un sorriso smagliante, la mano tesa e le parole "mucho gusto, daniel guzman!" e non pago, continua con "signore/signorina non mi ricordo il suo nome, ma sì ricordo che l'ultima volta che ho avuto il piacere di avere a che fare con lei, è stato/a gentilissimo/a!". bam, quelli storditi cadono ai suoi piedi, e capita che si dimentichino di aprire 12 valigie e dicano "ma sicuramente in 12 valigie cosa ci può essere di proibito?", si dimentichino di controllare i documenti degli animali ( e di accorgersi, per esempio, che avevano confuso il genere degli animali: la gatta era diventata maschio, il cane Fiocco una femmina), e facciano addirittura spostare la gente per lasciarci passare e ci mandino al seguito due portantini per aiutarci.
fuori, la gente applaudiva credendo fosse arrivata la famiglia reale...non solo per le valigie, gli animali, i portantini, penso soprattutto perchè mio suocero per festeggiare il nostro arrivo aveva assunto una banda di 6 elementi che appena ci ha visto ha cominciato a suonare all'impazzata.
dopodichè, siamo partiti con 5 macchine per andare finalmente a casa. ci sono volute solo altre due ore di macchina, perchè alle 17 quando siamo arrivati è proprio l'ora di punta quando i cartelli luminosi sulla strada ti dicono "siamo più di un milione di macchine in questo momento, mi raccomando non viaggiare se non sei obbligato e se puoi non viaggiare solo". Una casa molto bella ed accogliente, peccato però fosse completamente vuota (mica si può avere tutto dalla vita! il container su cui abbiamo imbarcato i nostri mobili è arrivato una settimana fa ma è ancora bloccato dalla dogana, e questa è un'altra storia)a parte un letto king size (2,20 metri x 2 metri! ci si sta in quattro stesi sia in orizzontale che in verticale) e la cucina. Dopo tutto questo, penserete, abbiamo dormito come sassi. E invece, siamo caduti letteralmente svenuti alle 20 ma alle 2.30 io ero così attiva che ho iniziato a montare le tende, fare lavatrici, aprire le valigie (ma non sistemare, non ci sono gli armadi!!)perchè il jet lag è proprio un fenomeno simpatico, e la melatonina è proprio una pastiglina inutile.
oggi, a distanza di due settimane, posso dirvi di essere migliorata: vado a letto alle 20 (ma comincio già a far ciondolare la testa dalle 19) e sono prontissima alle 6. e vedo che anche gli animali fanno fatica ad abituarsi. almeno ho con chi parlare e fare un giretto, a notte fonda. anche se forse i vicini si saranno convinti che i nuovi arrivati sono vampiri.