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martedì 20 gennaio 2015

Il mio primo baby shower

Per chi pensasse che un baby shower sia  la prima doccia di un bambino appena nato, posso riassumere che è la bellissima usanza (sempre importata, come altre tradizioni) dagli Stati Uniti per cui le amiche o le parenti della mamma in attesa organizzano una festa per raccogliere "aiuti" per il nascituro: si decide il tema della festa, per esempio "bagno" oppure "pappa" o "cambio" e tutti portano regali relativi al tema. Insomma la mamma si fa fare il corredo del bimbo dalle altre! E' un sostegno notevole...c'è chi si fa regalare la scorta di pannolini per tutto il primo anno di vita! Io, dato che ho già due figli e quindi vado di riciclo (povero, gli toccherà mettersi pure le cose della sorella! Ma tanto a pochi mesi non possiedi il senso della vergogna e tanto meno dell'identità...cercherò di non fargli foto magari con i completini tutto pizzo e volant per evitare che da grande mi possa accusare di avergli provocato turbe psicologiche)e data la mia ben nota avversione per i pannolini usa e getta (vivo nel mondo delle cose lavabili da quasi 7 anni, pannolini compresi, oltre ad effettuare un allenamento al vasino molto precoce direi quasi immediato e molto tirannico), non avevo particolari preferenze quindi abbiamo optato per un baby shower di "buste" con dentro un contributo in denaro con cui mi farò una bella vacanza riposante in una SPA appena dopo il parto. Scherzo, mi sa che dovrò comprarci qualcosa per il pupo. Al momento non ricordo più, perché sono passati 4 anni dall'ultima volta, di cosa ha bisogno un neonato, a parte della mamma, e quindi deciderò più avanti.

Insomma le mie cognatine e mia suocera mi hanno organizzato (e pagato!)il baby shower: un brunch al club italiano per circa trenta persone. La sorpresa più bella e' stata la partecipazione della mia amica Jessica con cui frequentano medicina qui in Guatemala ben nove anni fa...dopo nove anni senza vederci si è fatta tre ore di aiuto dalla città di Quetzaltenango solo per esserci...ed è stato un regalo meraviglioso!


Durante queste feste si organizzano simpatici giochetti tipo: gara di imboccamento con omogeneizzati in vasetto, gara di cambio del pannolino oppure il gioco che ho gradito in assoluto di più e che credo mi perseguiterà negli incubi nei mesi a venire "indovina il peso della mamma". Secondo me dietro c'è la mente criminale di un uomo, perché tanta cattiveria non può sgorgare dal cuore di un'altra donna! Ma come, lo sanno tutti che il peso di una balena spiaggiata umana passato il 7 mese e' un'informazione riservata come uno dei segreti di Fatima!!!eppure, le mie allegre invitate con tutta la carineria e il tatto del mondo si sono lanciate nella sfida cercando di non puntare troppo in alto per non offendere ma comunque decise a vincere! E mi sono pure dovuta pesare per stabilire la vincitrice...non è bastato il mio giurin giurello sull'ultima rilevazione del medico!!
in palio c'erano dei premi strepitosi: una lavatrice, un'asciugatrice, una lavastoviglie. Prima che vi facciate l'idea che le mie cognate siano miliardarie, vi svelo che si trattava ovviamente di premi simbolici: un catino con una saponetta da bucato, un filo per stendere con le mollette e nientepopodimenoche una spugnetta abrasiva per piatti con relativo detergente.

L'ultimo gioco era "indovina il nome". Le invitate hanno dovuto cercare in giro i frammenti che componevano  il nome del  mio nano in arrivo. E' stato meraviglioso il commento di mia suocera quando l'hanno ricomposto: "ah, ma allora lo chiamerete VERAMENTE così". Un entusiasmo senza precedenti nel suo tono di voce mi hanno fatto capire che approva al 100% la nostra decisione. Mi giustifico comunque dicendo che Ricardo Francesco e' il risultato di strenue sessioni di ricerca e votazione dei quattro membri attuali della famiglia, per cui alla fine un pomeriggio in macchina stavamo ascoltando alla radio una canzone di Ricardo Arjona (la gloria musicale nazionale) e Blanca se n'esce con "voglio che il fratellino si chiami come Claudio Arjona" e la disperazione era tanta per cui è bastato che si mettessero d'accordo su primo e secondo nome lei e Javier ed io non ho avuto nulla da ridire, anche se il mio monarchico "felipe Edoardo" e' stato bocciato al primo scrutinio. Mi basta che non abbia vinto Dany per cui il nome ideale era Diego alejandro (ci mancava solo il "de la Vega" ed avevamo Zorro e il padre) o mio fratello che insiste che chiamarlo Tiger Woods sia di buon auspicio.


 

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