Se non l'avete mai visto, vi consiglio di vederlo!almeno un pezzettino
In Italia io avevo certo avuto a che fare con la medicina in regime privato, ma ora che sono qui con bambini, panza e milioni di acciacchi al seguito mi rendo conto di cosa vuol dire un sistema sanitario nazionale. Prima di tutto, qui proprio non sai dove andare. Nei due ospedali pubblici (ma questo non significa che siano gratuiti) lavorano sicuramente medici validi (perché ci lavorano dei ragazzi con cui ho studiato all'università qui, e miei professori di allora che stimo molto) ma sono edifici assolutamente fatiscenti, sporchi, in cui tutti i giorni i medici si trovano a doversi arrangiare con il poco che hanno a disposizione: mancano garze, guanti e a volte persino l'elettricità; ho visto gli specializzandi stare seduti in mezzo a due letti ventilando manualmente in contemporanea due pazienti con l'ambu...d'altro canto invece, sorgono ospedali privati come funghi. Bellissimi, luminosissimi, con annesso centro commerciale, laboratorio di analisi, parco giochi, salone di parrucchiera, farmacia-supermercado , pero sono luoghi su cui non puoi avere una certezza finché non li provi sulla tua pelle. Vi faccio degli esempi: tra tre mesi e mezzo dovrò partorire. Io ho ben chiaro nella mia mente il tipo di parto che desidero. Finché ero in Italia, ero sicura che avrei partorito in casa. Arrivata qui ci ho ripensato, perché per prima cosa non ci sono ostetriche disposte ad assistere a domicilio, e seconda cosa qui il traffico e' spaventoso, se avessi bisogno di un trasferimento d'urgenza in ospedale rischierei di restare imbottigliata e morire. Aggiungiamo ci anche che vivo in una zona volutamente sperduta, che piano piano si sta riempiendo di condomini e centri commerciali, ma per ora e' un po' lontana da tutto (a parte dalla sperdutissima scuola dei miei figli e dal mio ambulatorio). Ho cercato quindi una casa parto, proprio perché voglio che il parto sia l'evento naturale e familiare che dev'essere, meno medicalizzato possibile. Siamo stati a visitare l'unica esistente, una vera a propria casa in cui lavora una simpatica e affascinante ostetrica tedesca che ha girato il mondo, ospita ragazze americane molto hippie in infradito e pantaloni alla zuava che studiano ostetricia e vogliono fare pratica in una zona dove i parti improvvisati sono all'ordine del giorno. Io sono rimasta colpita da due cose: una ragazza che era in travaglio mentre io chiacchieravo con l'ostetrica era arrivata con un tupperware con il pranzo e la cena (nel caso la cosa dovesse andare x le lunghe) e poi mi ha colpito la lista di cose che il servizio offerto non copriva..,capisco il pranzo (anche se mentre sono in travaglio e preparo le mie cose x andare a partorire non so se avrei la lucidità nemmeno per imbastire una pasta in bianco), ma persino il filo di sutura per ricucire un'episiotomia o una flebo di glucosio per tirarti su sono contemplati... Nonostante questo ero decisa per la casa parto, ma Daniel non ne ha voluto nemmeno parlare: era rimasto sconcertato dall'aiuto ostetrica americana seduta sul divano che giocherellava con le dita dei piedi nudi mentre compilava la mia cartella clinica. E così mi sono rivolta ad un ginecologo, che lavora in tre ospedali diversi quindi mi ha dato le opzioni: in uno il parto naturale costa 16000 quetzales, in un altro 20000 e nel più lussuoso e vicino a casa mia 23000. Coooosa? Ma essendo un parto naturale facciamo tutto io e il bimbo, quindi che prestazione sto pagando? Te che mi guardi ansimare e spingere? Perché poi ovviamente il prezzo non include la degenza, le visite al bambino ( a parte la prima "revisione veloce" per determinare l'apgar). Il medico mi ha poi fatto capire in più occasioni che lui e le sue pazienti di solito preferiscono il cesareo ( che, oh guarda un po', costa almeno il doppio!). Visto che non sono stata zitta e ho esposto le mie perplessità e le mie esigenze, mi ha caldamente consigliato di stilare una lista di richieste da portarmi dietro al momento del parto, del tipo : non mi fate il cesareo senza chiedermelo, datemi subito in braccio mio figlio, non rimpinzatelo subito di latte artificiale...
Vabbe, mancano tre mesi e mezzo, faccio ancora in tempo a decidere di partorire in casa a tradimento, invitando per un te' la mia amica edna specializzanda in ginecologia.
E IN NETTO CONTRASTO...
Per quanto riguarda i bambini, non posso non lamentarmi. Il pediatra privato e' gentilissimo, di origine italiana, solo che quando ha visitato javi (motivo di consulta: trauma) e gli ha trovato in lieve raffreddore gli ha prescritto cortisone per una settimana e antiistaminici per tutta la stagione, fino a febbraio. Ma dico io, e il caro vecchio inutile aerosol? E la legge che tutte le mamme hanno marchiata a fuoco sulla pelle : paracetamolo sopra i 38 gradi di febbre, antibiotico dopo tre giorni di febbre? E due pastigline propoli/echinacea?? Perché subito bombardare il bimbo di cortisone? Da notare che aveva i bronchi pulitissimi, non è che gli fischiassero i polmoni come locomotive a vapore! Ho sorriso, intascato la ricetta, e sono tornata a casa con javi. La sera però, per non essere una madre degenere, gli ho fatto una tisana alla cannella e limone con due barattoli di miele. Al mattino il raffreddore non c'era più ( ma sarebbe passato anche senza la tisana, ci scommetto!)
Ho capito che andrò dal pediatra solo con figli moribondi. Ah, e per le vaccinazioni! Costo di un richiamo: 1000 quetzales (100 euro). Richiami necessari secondo lui in un bambino di sei anni che secondo il calendario italiano e' a posto (e pure di più, perché gli abbiamo fatto anche epatite A e Febbre gialla, prima di andare in Kenya)?? Almeno quattro quest'anno!! Io sono assolutamente pro pro pro e ancora pro-vaccinazioni, ma vaccinare un bambino contro tre tipi di influenza (che poi magari si becca uno degli altri centinaia di tipi presenti ogni anno) mi sembra superfluo, anche perché se almeno una volta l'anno non si becca l'influenza, io il mio spirito di mamma crocerossina su chi lo scarico???
Ecco io non lo so. Le cose funzioneranno male negli ospedali pubblici italiani, le liste d'attesa saranno lunghissime, ma almeno i medici che ci lavorano se non sono li per raccomandazione uno straccio di concorso l'hanno fatto... E si può scegliere se andare in privato. Qui si è costretti, e mi sento tanto come nella clinica villa celeste del dottor guido tersilli...
P.s me lo avevate chiesto...in fondo alla pagina c'è la possibilità di inserire la mail per seguire questo blog...lo avete voluto e mo' però cliccatelo!!!



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