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lunedì 22 dicembre 2014

Aqui no hay posada!


Evviva! Il natale e' alle porte! Abbiamo l'albero in casa da novembre, il presepe dai primi di dicembre, la radio la tv ed i supermercati mi tartassano ricordando che devo spendere e spandere a più non posso perche' questo e' il periodo più bello dell'anno e bisogna celebrarlo! Eppure non riuscivo ancora a cogliere l'atmosfera natalizia, vuoi perché fuori ci sono 25 gradi, vuoi perché mi manca il resto della mia famiglia, che per cause di forza maggiore non potrò vedere...
Questo fino a sabato! Sabato sera infatti siamo stati gentilmente invitati da una compagna di classe di Javier ad una posada, una tradizione semplice eppure bellissima! Praticamente ci si organizza con tutti i vicini di casa: ognuna delle case verrà visitata( più case in una sera, o una al giorno) da una processione di vicini che portano un piccolo altare con le statue di maria e Giuseppe. Si mette in scena, in poche parole, l'arrivo a Betlemme dei genitori di Gesù, che chiedono alloggio in vari ostelli ma non vengono accolti, finché in una delle case (che si è decisa prima) si fanno entrare, assieme a tutto il corteo, poi si prega assieme, si parla del significato del natale e soprattutto se magna!! Le pietanze tipicamente offerte alla posada sono il ponche ( un'infuso bollente di frutta fresca o secca a pezzi composto da papaya, ananas, mela, cannella, prugna, uvetta, pera, banana, platano e molto molto zucchero), la cioccolata calda (che qui si prepara senza latte, solo cioccolato sciolto e acqua), l'arroz con leche ( il riso bollito nel latte e cannella), l'atol de elote (una bevanda vischiosa zuccherata fatta di mais bianco e giallo), la Magdalena (il ciambellone), le tostadas (delle tortille fritte dure da spaccarsi i denti su cui mettono o il pure di fagioli neri e del formaggio tipo pecorino fresco, oppure salsa di pomodoro e peperone con prezzemolo, oppure la guacamole). Durante la "processione" per arrivare alla casa dove maria e Giuseppe riceveranno "posada" e quindi trascorreranno la notte, si canta e si suona maracas, tamburello, ocarina, e si balla anche (Blanca si è scatenata!). Poi di fronte alle case in cui si chiede posada si intona un altro canto e da dentro,sempre cantando, rispondono. Nella casa in cui si riceve posada le statue dell'altarino restano per essere "adorate", e la famiglia in genere allestisce uno spazio speciale con coperte, tovaglie, foglie e fiori e luci natalizie o candele. La sera successiva la processione andrà a prendere l'altarino a casa di quella famiglia e lo porterà nella nuova che darà "posada". Siccome tutti i vicini vogliono avere maria e Giuseppe a casa loro per una notte, questa allegra rappresentazione può durare anche un mese intero, fino alla notte del 24. Nel condominio dell'amica di Javi, era già una settimana che la facevano. Lo trovo un modo molto semplice per ritrovare il senso del natale, per ricordarsi da dove comincia tutto, e cioè non dalla leggenda di santa claus, bensì dall'avventura di una coppia di neo sposi che sta per avere il loro primo figlio, oltre a permettere di instaurare un bel clima familiare con i vicini di casa, che troppo spesso nemmeno si conoscono. La parte della preghiera e' stata così apprezzata dai miei bimbi (e anche dagli altri, a dire il vero!) che risuonavano i loro "quanto manca?" "Hanno finito?" "Ma cosa dicono? Ma tu lo sai dire quello che dicono loro?", mentre numerosi altri bimbi sonnecchiavano sulla sedia in posizioni improbabili. Eppure, non appena hanno cominciato a distribuire cibi e bevande, si sono tutti rianimati per magia...
Quando siamo tornati a casa i bambini erano entusiasti e hanno finalmente sentito anche loro che Natale e' vicino.
Quest'anno quindi non ho ricevuto il canto della stella a casa (perché qui non si usa) ma l'anno prossimo conto di organizzare una posada anche nel nostro condominio, almeno avremo l'occasione di cantare e suonare le maracas senza essere presi per matti (e per mia fortuna, non è nemmeno richiesto l'essere intonati per partecipare)




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