Su tutti i giornali dall'inizio di marzo campeggiavano gli orari delle processioni e le tappe. Sia in capitale che a La Antigua le processioni iniziano due settimane prima e poi durante il giovedì, il venerdì e il sabato santo si scatenano tutte contemporaneamente così che girare in macchina diventa un gioco di strategia per tutte le strade bloccate. Per evitare proprio di trovare il massimo della folla siamo voluti andare a vedere una processione due domeniche prima di pasqua, ma come sempre ci sbagliavamo, perché sembra che la processione "de la Consagrada Imagen de Jesús de la Caída y Santísima Virgen de Dolores, Iglesia de San Bartolomé Becerra " sia una delle più in voga nonostante parta alle sei del mattino e si concluda sedici ore dopo. Solo per veri aficionados, direi io, eppure evidentemente e' apprezzata anche dai devoti dell'ultimo minuto.
Mio suocero, con il suo proverbiale entusiasmo geneticamente non trasmesso a nessuno dei suoi figli, aveva proposto la partenza alle sei per essere a la Antigua almeno quindici minuti prima della partenza e fare una ricca colazione tipica li (salsiccia fritta, uova fritte, platani fritti, fagioli fritti e rifritti, pane tostato e caffè americano). Io non l'ho voluto contrariare, ma siamo partiti da casa attorno alle 9, che è un buon risultato nella mia visione realistica di "famiglia con tre figli e due nonni con cinque bagni ma con uno scaldabagno che permette solo una doccia alla volta". Peccato che Dany si fosse dimenticato di avvisarmi che il piano colazione era saltato, e che quindi bisognava mettersi in viaggio a stomaco pieno, così che ai bimbi avevo portato un frutto per il viaggio ma siamo partiti (solo io e loro eh, Dany ha pensato bene di riempire lo stomaco) affamatissimi.
All'ingresso de La Antigua c'era una coda lunghissima di auto, bus e pick-up improvvisati taxi con una decina di persone sedute nel rimorchio e perciò alla fine abbiamo fatto il nostro ingresso trionfale in città verso le 11.30. Il tempo poi di cercare parcheggio, fuoriuscire senza dimenticare nulla e nessuno nell'auto, decidere in che direzione procedere ed e' scattato l'allarme rosso "ho fame, muoio!" In contemporanea dei tre pargoli (io un pochino ci speravo perché mi vergognavo a dire di avere una fame da guerra mondiale e piagnucolare per prima). E quindi, prima sosta!
Il pranzo e' durato forse un pochetto più di quello che si sperava, anche perché il cameriere ci aveva informato che la processione verso le due sarebbe passata vicino al ristorante (embe' dico io, una processione che dura 16 ore prima o poi deve passare dappertutto!)e invece quando ci siamo alzati da tavola erano quasi le quattro, così che abbiamo dovuto rincorrere la processione per mezza città. La processione e' lenta, obietterete voi, ed è vero, il problema e' che inspiegabilmente dappertutto c'erano gruppi di persone che camminavano contromano, oltre ai netturbini che ripulivano subito le strade dalla segatura calpestata, venditori con carrette di dolci, patate e pollo fritto, chincaglieria mista. Aggiungo che sia io che mia madre avevamo scelto delle comodissime zeppe che per camminare sulle pietre tutte sconnesse delle strade antigueñe sono proprio la morte sua, e i bimbi in stato sonnolento postprandiale non sono proprio facili da trascinare. Abbiamo rischiato il linciaggio quando passavamo sulle strade in cui la processione doveva ancora passare, dove le famiglie terminavano di realizzare i famosi tappeti di fiori e segatura su cui deve procedere la processione, e i bambini si avvicinavano cercando di toccare le composizioni.
Dopo più di mezz'ora siamo riusciti a precedere la processione e vederla finalmente passare. In quella mezz'ora siamo riusciti a:
-perdere mio padre e Blanca: noi ci eravamo fermati, lui proseguiva per oltre un chilometro con la piccola sulle spalle e un'iguana di gommapiuma in testa, dettaglio che per fortuna ci ha permesso di ritrovarli
-intossicarci di incenso o qualcosa di simile ma molto più penetrante che chiunque bruciava
-non fare foto decenti perché tutti accalcati in pochi metri
- avere di nuovo fame
Quando la lunghissima processione e' passata, cercavamo disperatamente un locale dove rifocillarci (nuovamente) e invece ci siamo ritrovati ad accontentarsi di una delle tante case che mettevano tavolini in giardino e fingevano di essere un bar, per guadagnare qualcosa da quest'incredibile affluenza di turisti. C'erano persino cartelli di persone che affittavano il bagno di casa, non potendo fare il "bar".
Chiacchierando con il "barista" abbiamo scoperto che anche fra i turisti fanno la fila per riuscire a portare ( a pagamento, sia chiaro!) anche solo per pochi metri uno degli enormi altari della processione, giacché questo assicura l'espiazione dei peccati connessi finora. Più e' pesante l'altare da portare (arrivano a necessitare anche di 150 persone portanti) , più metri lo si porta, più si soffre, e più si è purificati. Ci sono altari da portare persino per i bimbi. Giustamente, perché posso testimoniare che (specie i miei) hanno GRAVISSIMI peccati che non vedono l'ora di espiare!














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