per dare un'idea del posto in cui sono capitata, sicuramente aiuta sapere che:
- per ogni abitante, nella capitale, ci sono tre alberi. Il che significa che per andare da un posto all'altro in città attraversi anche delle vere foreste, cosa piacevolissima da un lato, poco pratica dall'altro.
- se compi gli anni, le persone che ti vogliono bene ( ma davvero bene!!) ti svegliano dolcemente facendo scoppiare dei petardi sul portone di metallo di casa tua. poi se non sei morto d'infarto, intonano tutti assieme una simpatica melodia, "las mananitas", che vi consiglio di ascoltare qui
Prima volta che ho saputo di questa usanza, ero arrivata la notte anteriore in guatemala, ed ero assieme ad un'altra ragazza italiana. Prima di partire ci era stato detto che la guerra civile si era conclusa nel '96, ma che ancora ogni tanto qualche guerrillero faceva parlare di sè. Voi cosa avreste pensato alle 5 del mattino, stordite dal jet lag, sentendo una serie di petardi esplodere?
-la colazione è il pasto più importante della giornata. lo dicono sempre i nutrizionisti, ma non so se intendono esattamente quello che per un guatemalteco rappresenta una colazione.
frullato con avena cotta, 3-4 uova, fagioli, salsicce, pane tostato, biscotti che non è possibile intingere nel latte perchè sono di dimensioni superiori alla tazza, platanos fritti, panna acida, cereali, caffè lungo
- straniero è bello. se venite da un altro paese, siete sicuramente più intelligenti/più preparati/più qualificati. ti stendono un tappeto rosso, che tu venga dal nordafrica o dagli States. capita di vedere fabbriche piene di guatemaltechi sfruttati e assiepati e il titolare è cinese!
- esistono le classi sociali. Gli indios, nemmeno a immaginarlo, sono quella più bassa. "non a caso" gli si ripete "gli spagnoli ci hanno conquistato e colonizzato". perchè qui INDIO è sinonimo di ottuso, ingenuo, incapace. E mi tocca dare ragione a questo preconcetto molto spesso...
Una volta abbiamo comprato dei pulcini (non vi sto neanche a spiegare bene il perchè, ma il fatto è che mio marito sogna di fare l'allevatore e ogni tanto ci prova) e li abbiamo affidati alla famiglia di indigeni che aveva occupato il nostro terreno (anche questa cosa dell'occupazione dei terreni è un'usanza radicata). di mille, il giorno dopo ne erano morti un centinaio, di sete. A loro non era venuto in mente, visto che non non l'avevamo specificato, di mettergli dell'acqua. Fattogli notare, al terzo giorno ne erano sopravvissuti meno della metà. Per bere, avevano messo dei secchi d'acqua. i pulcini si sporgevano per bere, ci cadevano dentro, e affogavano. al quarto giorno, sui superstiti, hanno sputacchiato del peperoncino masticato per allontanare il malocchio che li stava colpendo.
detto questo, spero vi siate fatti un'idea. Adesso non mi resta che raccontarvi tutto quello che è accaduto fino ad oggi. ma ci vorranno parecchi post. Vado a preparare la colazione, adesso, e mi ci vorrà minimo un'ora!!